Il giro delle frazioni antiche tocca gli abitati che sono stati costruiti per primi dai coloni Walser. Abbarbicate ai bordi dei prati, sono luoghi dove il tempo si è cristallizzato.
Dalla piazza della Chiesa, passato il ponte di Zam T'achi si raggiunge Pedemonte passando per la frazione Ponte (30 min). Salita alla frazione Ronco (15 min) e Ronco Superiore (15 min) Discesa a San Nicolao e Uterio per dirigersi poi alle frazioni di Merletti (30 min). Il rietro ad Alagna centro avviene lungo la strada carrozzabile (30 min).
Dalla piazza della Chiesa, cuore di Alagna si segue la strada in direzione della Piazza degli Alberghi, dove si affacciano gli alberghi storici dell’Alagna della belle epoque: il Monterosa e il Cristallo, un tempo conosciuto come albergo Ferraris. Poco dopo la piazza, sulla destra un ponte non carrozzabile attraversa il Sesia e conduce nei prati di Zam T’achi dove parte il sentiero, che costeggia la sponda sinistra del Sesia e conduce alle frazioni più antiche di Alagna. (15 min)
Per prima si incontra la frazione Ponte, distrutta da un incendio nel 1819 e in seguito ricostruita con murature che preferiscono la pietra al legno, solo i loggiati hanno mantenuto la tipica architettura locale. Simbolo del borgo originario, è l’antico forno sopravvissuto all’incendio e tutt’oggi conservato. (15 min)
Proseguendo il sentiero per campi e prati si raggiunge la frazione Pedemonte, villaggio Walser intatto, dove ha sede il museo Walser. Al centro dell’abitato, nella suggestiva piazzetta su cui si affacciano case walser perfettamente conservate, è la splendida fontana frazionale costituita da due vasche monolitiche datate 1540 e 1557. Attraversando le strette vie ombreggiate dai tetti ravvicinati delle abitazioni, il sentiero conduce al seicentesco oratorio di San Nicolao dalla facciata elegantemente affrescata dai fratelli Avondo nel ’800. Il santo è particolarmente onorato nella frazione e il 6 dicembre è celebrato con la santa messa seguita dall’incanto delle offerte e la distribuzione delle mele ai bambini. (20 min)
Seguendo la strada carrozzabile di fronte all’oratorio in 5 minuti si raggiunge l’imbocco del sentiero che conduce alle case della frazione Ronco, bellissimo abitato appoggiato sulla costa della montagna e ben esposto al sole. Le vie strette, le case intatte e la posizione panoramica ne fanno una delle frazioni più affascinanti, arroccata attorno alla minuscola piazzetta su cui troneggiano le fontane monolitiche datate 1581. Poco distante, la frazione di Ronco Superiore si fregia di alcune delle case più antiche di Alagna. A Ronco Superiore si conserva anche uno Stodal-bai, edificio rurale costruito su due piani con interposta intercapedine. Edifici di questo tipo sono piuttosto rari ad Alagna dove generalmente i locali destinati all’abitazione e quelli per uso rurale (stalla e fienile) sono conglobati in un unico edificio. (30 min)
Di ritorno dalla frazione Ronco è possibile attraversare il torrente Mud su un piccolo guado subito a destra dell’intersezione della strada frazionale con la carrozzabile. Passato il Mud, si entra nel territorio delle frazioni San Nicolao e Uterio dove s’incontrano due tappe importanti dell’ecomuseo: il forno frazionale e i mulini. Il forno era un elemento essenziale dell’economia di autosufficienza dei Walser. Proprietà delle famiglie che abitavano la frazione, era utilizzato 2 volte dagli abitanti per la produzione del pane che veniva prodotto, cotto e poi essiccato con la collaborazione di tutti gli abitanti. E’ composto di due corpi uniti da una muratura perimetrale: la parte posteriore occupata dal forno propriamente detto e la parte anteriore attrezzata per sorreggere, su apposite mensole in pietra, le tavole che accolgono le forme di pane. Poco distante è la quarta tappa dell’ecomuseo: i mulini di Uterio. Questi mulini, datati 1552 e 1694, resi funzionanti da un’antica derivazione di acqua dal Sesia, in passato erano utilizzati per macinare grano, segale e orzo di coltivazione locale. Si tratta di due mulini con ovvero con la ruota a tazze, posta in orizzontale di tipo vitruviano. Dentro il mulino un imbuto a forma di piramide conteneva i chicchi che una tramoggia convogliava nella macina dove la macinazione avveniva per attrito. Ad Alagna c’erano 27 mulini. (30 min)
Dai mulini di Uterio, seguendo la roggia di derivazione dell’acqua si ritorna al sentiero frazionale che parte da San Nicolao e porta alla frazione Merletti Inferiore, dove è ben conservato uno Stodal-bai datato 1646. A monte della frazione, in 10 minuti si raggiunge l’antica fornace per la produzione della calce, quinta tappa dell’ecomuseo. Il Forno, utilizzato l’ultima volta nel 1922 per la costruzione di villa Grober in centro Alagna, utilizzava il materiale calcareo trovato a ridosso del rio Fornace e grazie alle grandi quantità di legna del luogo, assicurava la produzione della calce all’economia locale. (30 min)
Di ritorno, passando per Merletti Superiore, merita attenzione la chiesetta di Santa Maria Maddalena (1691) che incorpora una più antica cappella dedicata a Sant’Anna che conserva ancora gli affreschi del sec. XV. (10 min)