Le colonie Walsera sud del Monte Rosa (Alagna, Riva, Rima, Carcoforo, Rimasco e Rimella) sono statefondate tra il XII e il XIII secolo. Qui i coloni dissodarono i terreni e li resero coltivabili, tracciarono sentieri e costruirono, in piccoli nuclei sparsi, abitazioni in legno e pietra dalle linee inconfondibili, frutto della costante ricerca per adattare le costruzioni al clima e al lavoro. Le case Walser sono infatti un esempio di architettura spontanea perfettamente inserita nel paesaggio, aderenti agli usi e ai modi di vita ed organizzate per ambienti comunicanti, ognuno dei quali rispondeva ad una funzione lavorativa: le lobbie per l’essiccazione del fieno, i locali per la lavorazione del latte, per la salatura delle carni e per la conservazione degli alimenti, la stalla nella quale veniva ricavato un settore adibito a soggiorno dove si svolgevano le attività serali sfruttando il tepore prodotto dalle bestie.
Per secoli l’isolamento di queste popolazioni fu quasi totale, reso più acuto dalla lingua tedesca in territorio italiano che ne ha mantenuto a lungo immutati i riti religiosi, i modi di vita, l’abbigliamento, l’alimentazione, l’economia e i tratti somatici. In seguito, soprattutto grazie all’emigrazione stagionale degli uomini, massiccia ed altamente specializzata in tutte le comunità walser valsesiane e alla conseguente scolarizzazione, usi e costumi un tempo pressoché identici cominciarono a mutare, dando alle sei colonie il volto che conosciamo ora.
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