La fondazione di Alagna ebbe inizio con l’espansione dei Walser provenienti da Macugnaga, che, varcato il colle del Turlo, occuparono dapprima i ricoveri dei mandriani nella zona di Mud e delle frazioni di Pedemonte e Oubre Rong, e successivamente la zona anticamente chiamata alpe di Alagna o d’Olen, oggi Pedelegno. L’insediamento dell’alpe d’Otro fu invece opera di coloni provenienti da Gressoney. Col passare degli anni nascono una per una anche tutte le altre 22 frazioni dando vita alla grande comunità alla testata della valle del Sesia.
La storia di Riva Valdobbia è differente. Di più antica e diversa fondazione, era l’ultimo paese della valle stabilmente abitato fino alla fine del 1200. Il borgo si allargò in tutta l’area circostante il bacino del fiume Sesia con l’arrivo dei coloni da Alagna. Nel loro espandersi cominciarono a risalire la Valle Vogna fino ad incontrare i walser provenienti da Gressoney che nel frattempo avevano dato vita alla colonizzazione dal colle Valdobbia.
L’integrazione dei nuovi venuti con il resto delle popolazioni valsesiane fu assai lenta. Continuarono invece per lungo tempo i contatti con la terra d’origine grazie ad una fitta rete di collegamenti, attraverso la quale giungevano nelle colonie sale, attrezzi in metallo, granaglie e vestiario. Nel 1410 i Walser di Alagna assunsero dagli affittuari di Rocca e Campertogno l’impegno di sfruttare gli alpeggi e versare un canone annuo di affitto insediandosi così su quella terra in modo legale. Dopo questa data il cordone ombelicale che ancora li legava alle terre d’origine andò atrofizzandosi e con l’acquisto del diritto di vicinanza, sale, attrezzi e generi di prima necessità vennero barattati al mercato di Varallo Sesia con bestiame e formaggi.
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