L’abitato di Rassa, alla confluenza dei torrenti Gronda e Sorba, è un intreccio di viuzze, ponti e stradine su ci si affacciano le antiche case di legno e pietra, le botteghe, le stalle, la chiesa e le cappelle, vestigia di una comunità agropastorale ancora oggi vivace, dominata dalla Parete Calva su ci trovarono rifugio fra Dolcino e i suoi seguaci poco prima di essere sterminati. Il territorio di Rassa è frammentato in sette frazioni, anticamente divise in due squadre antagoniste: i Tremendi e i Braghetti, le cui vicende di sfide e diffide animano ancora oggi i racconti di paese.
Da non perdere è la visita alla Segheria di Brasei, bell’esempio di segheria idraulica rimessa nuovo, che mostra, come in età preindustriale, sfruttando la forza dell’acqua, si producevano le tavole di legno.
Da Rassa partono le escursioni per le valli Gronda, detta anche Valle dei Braghetti ovvero dei montanari, che sopra i pantaloni usavano le ghette da neve, e Sorba, luogo di pascoli verdeggianti, di bianchi casolari, di splendide abetaie.