Per me andare a Otro è, ogni volta, un’emozione nuova, un mondo dove ritrovare me stessa, immersa negli armoniosi contrasti cromatici e suoni della natura che mi fanno entrare in simbiosi con tutto.
Era da mesi che non andavo a Otro, mi mancava e di recente ci sono tornata con un amico che non conosceva la valle, un’esperienza nuova che mi ha dato tanto nel poter trasmettere ciò che è per me la montagna, e la Val d’Otro in particolare.
Siamo partiti da Alagna in una splendida giornata autunnale, di quelle in cui l’aria
è intrisa di luce che fa risplendere i colori e di profumi tipicamente ottobrini.
Imboccato il sentiero n° 3 in Frazione Reale Superiore, nel bosco che accompagna fino alla piana si era avvolti dal brillare del sole tra le foglie ormai dorate, d’improvviso la scoperta della bellissima decorazione su un pietra raffigurante la Madonna ed una storia a Lei legata: “il Sasso della Madonna” che recita
“La Madonna ascoltò le loro preghiere e si caricò di tutti i loro fardelli.
Erano così pesanti che appoggiando la mano sul sasso per alzarsi,
lasciò per sempre la sua impronta”
La salita continua fino ad arrivare nella piana dove, dove ci si trova in un anfiteatro naturale, accolti dalle mucche al pascolo, ormai scese dagli alpeggi più a monte, e non solo … il fascino delle baite Walser, immutate nel tempo porta sempre ad incantarsi nell’ammirarle.
Qui abbiamo percorso il classico giro tra le frazioni, partendo da Follu, per poi raggiungere Dorf con la sua splendida fontana monolitica. Quindi a Scarpia e a Pian Misura, l’alpeggio di Otro, per poi riscendere diretti a Ciucche e poi a Fellerech dove stavano ristrutturando una baita nel totale rispetto dell’architettura Walser della vallata.
Difficile è stato lasciare quei luoghi ed incamminarsi verso Alagna, perché Otro sa dare emozioni nuove ogni volta che la si visita.
Gabriella Berlanda