Nel cuore delle maestose vette del Monte Rosa, tra i panorami innevati, boschi secolari e antiche frazioni con case in legno, si nascondono le affascinanti tradizioni natalizie del popolo Walser intrise di autenticità
La loro presenza nelle montagne è stata determinante per la creazione di tradizioni intrise di autenticità e profondo significato.
Il giorno di Santo Stefano, è una data molto importante nella storia locale. Non solo perché viene immediatamente dopo il Natale e perché ricorda la devozione al Santo protomartire Stefano ma perché da tradizione alagnese, in qualche modo si scoprono gli altarini d’amore!
1840 Giovanni Giordani all’amico il Teologo Farinetti scrive: “In Alagna è già cominciata la distribuzione dei sacchi dei quali uno fu dato da Stafe Bartoli a Pietro Ferraris, un altro da una delle figlie di Ruchlo al più giovane dei fratelli Malber……” Era, pare, tradizione che le donne donassero un sacco al promesso sposo. Simbolico di: “ti metto nel sacco”? La cosa avveniva proprio a ridosso di questa festività.
La “consegna” dei sacchi avveniva nel corso di una festa che per lungo tempo si è tenuta nelle case private. Con la costruzione del teatro la festa si sposta.
Dai primi del ’900 infatti, sappiamo con certezza che i festeggiamenti si tenevano presso il teatro dell’Unione Alagnese con “Il ballo della gioventù”.
“Santo Stefano. Ballo prevalentemente della gioventù; di rigore l’abito scuro, preferibilmente nero per gli uomini, costume e grembiule bianco per le ragazze. Durante la serata erano presi di mira i fidanzati prossimi alle nozze ed i “filarini” che volevano tenere celata la loro relazione; c’erano in giro per la sala due giovanotti muniti di corda (ben nascosta) che si mescolavano alle coppie danzanti e, designatane una, gettavano rapidamente la corda intorno ai due e li legavano il più strettamente possibile per farli notare a tutti. Alla successiva suonata i giovanotti muniti di corda non erano più gli stessi, per non insospettire gli altri fidanzati” da ALAGNA UNA COMUNITA’ WALSER
Il gruppo Folkloristico “Die Walser Im Land” ha creato una danza per ricordare questa tradizione (Gürtil tanz)
Il ballo di Santo Stefano continua a far parte della tradizione locale che si rinnova ogni anno. Mancano i “giovanotti muniti di corda” ma la storia continua.
5 gennaio “Vigilia dell’Epifania: le ragazze si riunivano a gruppi per la veglia, facevano i migliacci salatissimi in maniera di avvertire lo stimolo della sete durante il sonno perché, nelle vicinanze della fontanella ove la ragazza si sarebbe dissetata in sogno, avrebbe trovato il futuro sposo.
Sempre alla sera del 5 gennaio è consigliata l’esposizione sul davanzale della finestra di una ciotola piena d’acqua che gelando formerà coi i suoi arabeshi il disegno dei ferri del mestiere del futuro sposo.”
Da ALAGNA UNA COMUNITA’ WALSER.
Tradizioni centenarie tutte al femminile.
Se però non foste minimamente interessate al futuro sposo o già “sistemate”, potete provare comunque…..qualcosa accadrà!